Quanto costa ristrutturare un casolare o un rustico nel 2024?

Quanto costa ristrutturare un casolare o un rustico

 

Quanto costa ristrutturare un rustico o un casolare nel 2024? La guida n°1 per conoscere i costi, le agevolazioni e i finanziamenti per ristrutturare il tuo rustico

  

Quanto costa ristrutturare un rustico  è la prima domanda che ci si pone quando si vuole acquistare un casale, la risposta non è immediata. Essenzialmente il recupero di un rustico o di un casolare dipende essenzialmente da 6 fattori, i primi 4 sono quelli che incidono sempre in maniera preponderante sul costo delle ristrutturazione, gli ultimi due possono incidere in maniera consistente ma solo in determinate condizioni, elencati in ordine di importanza sono:

  • Lo stato di fatto del casolare;
    – Le condizioni statiche del casolare;
  • La destinazione d’uso;
    – Residenziale, attività ricettiva, azienda agricola, ristorante B&b.
  • La conformazione della struttura;
    – Quando più il casale  ha forme irregolari o è posizionata su diversi livelli, più aumenta il costo della ristrutturazione, ristrutturare una antica torre, costerà molto di più che restaurare una casa colonica.
  • La qualità dei materiali utilizzati;
    – Se si intende realizzare una ristrutturazione di grande pregio, con materiali ricercati, il costo sarà superiore ad una ristrutturazione con materiali standard.
  • La presenza di vincoli;
    – Zona parco, vincolo paesaggistico, vincolo storico archeologico, tutti questi vincoli necessitano dell’acquisizione dei necessari pareri degli organi competenti e determinano un  maggiore lavoro per il tecnico e maggiori costi per il committente.
  • Gli elementi a contorno;
    La presenza o meno della fornitura energia elettrica, acqua, ove previsto fognature
    in alcuni casi possono incidere in maniera notevole su una ristrutturazione.

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Quanto costa ristrutturare un rustico?  Qual’è lo stato di fatto del casolare, ovvero le quali sono le condizioni statiche del casolare.

Lo stato di fatto del casolareLo stato di fatto della struttura come si può facilmente comprendere è l’elemento principe che determina il costo della ristrutturazione di un casolare.
Suddividiamo lo stato di fatto della struttura in 5 categorie, con un aggettivo, (al solo scopo di facilitare la comprensione dell’argomento anche ai non addetti ai lavori), le categorie sono: casolare in  pessime condizioni, casolare in cattive condizioni, casolare in discrete condizioni, casolare in buone condizioni, e casolare in ottime condizioni.
Andiamo ad analizzare queste singole categorie.

1. Casolare in pessime condizioni assimilabile a un rudere.
Casolare in pessime condizioniConsideriamo che un casolare sia in pessime condizioni quando è allo stato di rudere o semi rudere, in tali condizioni il casolare conserva della struttura originaria  tra il 20/ e il 30%. Al di sotto di tale soglia parliamo non si parla di recupero ma di rifacimento.

 

2. Casolare in cattive condizioni.
Casolare in cattivo statoUn casolare è in cattive condizioni quando necessità di un intervento  ristrutturazione che interessa tra 60-80% del fabbricato. Gli interventi necessari  sono il rifacimento del tetto, il rifacimento dei solai e interventi di rifacimento  di parte della muratura esterna diruta.

 

3. Casolare in discrete condizioni.
Casolare in cattivo statoConsideriamo che un casolare sia in discrete condizioni quando gli interventi da farsi interessano meno del 50% del fabbricato. In genere i lavori da realizzare sono il rifacimento del tetto, dei solai e la sarcitura di piccole lesioni del paramento murario. Generalmente più del 50% dei casolari presenti in Italia si trova in tale stato di conservazione se non ha subito interventi recenti  di recupero.

4. Casolare in buone condizioni.
Casolare in cattivo statoConsideriamo che un casolare sia  buone condizioni  quando l’intervento principale è il rifacimento del tetto e piccoli interventi di recupero localizzati. Il tetto è la zona più delicata ed è molto difficile trovare un casale che non necessiti del suo rifacimento.

 

5. Casolare in ottime condizioni.
Struttura che necessità di piccoli interventi di riparazione del tetto e riparazioni localizzate. I casali in tali condizioni sono quelli che sono stati abitati fino ai giorni nostri e pertanto sono stati oggetto  di una manutenzione costante o di un recupero recente.

                                                                                                                                                                                   

Quanto costa ristrutturare un casolare rustico? Per rispondere a tale quesito la seconda cosa a cui porre attenzione è la nuova destinazione d’uso del casolare da ristrutturare.

Qual è lo scopo della ristrutturazione? La destinazione d’uso incide molto sul  costo di  ristrutturazione di un rustico.
Il casolare verrà utilizzato a quale fine? Volete impiantarci una cantina, un’azienda agricola, per abitarci, per aprire un’attività agrituristica, per realizzare un B&B.
Ognuna di queste destinazione comporta un costo diverso per la ristrutturazione.
Se il casolare viene recuperato per impiantarci una cantina o un annesso agricolo di supporto all’azienda  i costi saranno minori, rispetto a  effettuare una ristrutturazione per abitarci, infine una  ristrutturazione con  destinazione d’uso residenziale, sarà inferiore al costo di una ristrutturazione per realizzare una attività ricettiva.

Partendo dalla meno costosa alla più costosa:

  1. Ristrutturazione casolare per realizzare un’azienda agricola, vitivinicola o simili (senza ospitalità);
  2. Ristrutturazione casolare e sua trasformazione in abitazione;
  3. Ristrutturazione casolare e sua trasformazione in una azienda agrituristica;
  4. Ristrutturazione casolare e sua trasformazione in B&b, affittacamere;
  5. Ristrutturazione casolare con frazionamento della struttura per ricavarci mini appartamenti;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanto costa ristrutturare un casolare rustico? Il terzo elemento che da tenere presente per sapere la risposta è se il rustico è gravato da vincoli.

Questa voce incide sul costo di ristrutturazione del rustico, sia per i costi di ristrutturazione sia per i costi di progettazione dell’intervento, e da non trascurare anche sulla tempistica della ristrutturazione
I vincoli a cui può essere sottoposto un rustico  possono essere di diversa natura, zona parco, vincolo paesaggistico, vincolo storico archeologico, vincolo idrogeologico. Ogni tipologia di vincolo a cui è sottoposto il casale presuppone uno tipo di pratica diversa, detta svincolo, solo quando si è proceduto ad effettuare la pratica di svincolo e si sono ricevute tutte le autorizzazione dagli organi competenti si può   operare sul bene vincolato.

Tra i più diffusi vi sono i vincolo idrogeologico per la particolare conformazione del nostro territorio .

Oltre ai vincoli sottostanti:

Storico/artistici:

  • Beni culturali, artistici, storici, architettonici, ecc, art. 10 D.Lgs. 42/2004;
  • Notevole interesse pubblico imposti con Decreto Ministeriali, ex art. 136 D. Lgs. 42/2004
  • Paesaggistica imposti per legge ex art. 142 D. Lgs. 42/2004;
  • Paesaggistici imposti da Piano Paesaggistico Regionale;

Tutela ecologica:

  • Area naturale protetta – Enti Parco
  • Vincolo idrogeologico R.D.L. 3267/1923
  • Vincolo idraulico o Autorità di Bacino
  • Vincolo Forestale
  • Siti di importanza regionale SIR
  • Fascia di rispetto cimiteriale
  • Rischio incidente rilevante
  • Campi pozzi ex D.Lgs. 152/06
  • Fascia idraulica R.D. 523/1904
  • eccetera;

Tutela funzionale:

  • Sismico (vincolo?)
  • Fascia rispetto autostradale
  • Fascia rispetto stradale (Codice della Strada)
  • Fascia rispetto demaniale o area demaniale
  • Fascia rispetto ferroviario
  • Fascia rispetto elettrodotto
  • Fascia rispetto militare
  • Fascia rispetto aeroportuale
  • eccetera

Con la legge Galasso furono sottoposte a vincolo ambientale intere aree del territorio nazionale, pertanto se il vostro rustico si trova in una di queste condizioni è in automatico sottoposto a vincolo ambientale, oggi paesaggistico.

  • Assoggettamento automatico per legge del vincolo ambientale alle seguenti aree (art. 1 L. 431/85, trasfuso nell’art. 142 D.Lgs. 42/2004):

    a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;
    b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi;
    c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;
    d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole;
    e) i ghiacciai e i circhi glaciali;
    f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché’ i territori di protezione esterna dei parchi;
    g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché’ percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento;
    h) le aree assegnate alle università’ agrarie e le zone gravate da usi civici;
    i) le zone umide incluse nell’elenco di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448;

    l) i vulcani;
    m) le zone di interesse archeologico.

Questa è la regola generale, ma ci  poi alcune eccezioni, per i fabbricati situati in luoghi specifici, pertanto va sempre valutato caso per caso
Un rustico sottoposto a vincolo in Italia è la prassi, ogni casale rustico o casa rurale è sottoposto a qualche tipo di vincolo l’importante ed esserne consapevoli in modo da preventivare qualche mese in più per ottenere le necessarie autorizzazioni.

Quanto costa ristrutturare un rustico? Ciò dipende molto anche dalla qualità dei materiali utilizzati.

Tale voce risulta essere quasi scontata, ma è bene che si tenga conto, se si intende realizzare una ristrutturazione di grande pregio, con materiali ricercati, il costo come naturale sarà superiore a una ristrutturazione con materiali standard.

Quanto costa ristrutturare un rustico? Bisogna verificare gli elementi a contorno.

Le forniture di: energia elettrica, acqua, telefono, fognature.
In casi particolari accedere a questi servizi può diventare molto complicato e molto oneroso . Pertanto è bene verificare questi elementi, il modo più semplice è fare una visita al ufficio tecnico comunale in cui ricade l’immobile da acquistare. Un’altra verifica che consigliamo sempre di fare è chiedere ai vicini  se hanno riscontrato  problemi per ottenere queste forniture, e gli oneri che hanno dovuto sostenere, in modo da avere un doppio riscontro formale e informale, poiché molto spesso si hanno notevoli variazioni dalla teoria alla pratica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanto costa ristrutturare un rustico? Occhio bisogna mettere in conto la sistemazione degli spazi esterni

Il costo per ristrutturare un rustico, un casale o una masseria deve includere anche la sistemazione degli spazi esterni essenziali, per delimitare la proprietà, quali recinzione di prossimità, cancello di ingresso, vialetto di ingresso e zone funzionali pavimentati. :

Costo recinzione per un rustico prezzi comprensivi di manodopera:

  • Recinzioni in muratura di mattoni: 50,00 € – 60,00 € al mq. Con l’uso di mattoni standard .
  • Recinzioni realizzata in legno di media fattura:  60,00 € – 80,00 € al mq
  • Recinzioni realizzata in legno staccionata:  30,00 € – 50,00 € al mq
  • Recinzioni irealizzata mediante muratura a secco, con scheggioni di pietra naturale: circa 100,00 € – 140,00 € al mq
  • Recinzioni realizzata artigianalmente in ferro battuto: 170,00 € – 200,00 € al mq 
  • Recinzioni in pannelli di PVC:  30,00 € – 50,00 € al mq
  • Recinzioni in rete metallica classica (a piccoli rombi): 30,00 € – 50,00 € al mq

Costo cancello di ingresso per un rustico prezzi comprensivi di manodopera:

  • Cancello realizzato in alluminio 700 €  – 1300€, dimensioni 300 x 150cm
  • Cancello realizzato in legno in legno 900 € – 200€,  dimensioni 350 x 200 cm
  • Cancello realizzato  in pvc 750 € – 900€,  dimensioni 300 x 200 cm
  • Cancello realizzato  in acciaio 1.500€ – 3500€, dimensioni € 350 x 200 cm

Costo pavimentazione esterni vialetti 

Il costo è molto variabile con un minimo di 40€  mq per la pavimentazione più economica in autobloccanti fino ad arrivare ai 200 € per mq per pavimentazioni in pietra lavorata.

  • Costo realizzazione pavimentazione per esterni in terra stabilizzata l prezzo, può variare dagli 8,32 €/mq (spessore 5 cm) ai 33,28 €/mq (spessore 20 cm). 
  • Costo realizzazione in ghiaia stabilizzata costo dai 20 € –  40€ al mq

Costo per pavimentazioni esterne elaborate 

Approfondiamo le pavimntazioni esterne il segreto è fare il minimo indispensabile, per fare un buon lavoro è necessario dotarvi di un progetto sviluppato da un architetto la figura più adatta a questo tipodi interventi. Consigli cercate di intervenire con delicatezza, pavimentate gli spazi realmente necessari gli spazi antistanti l’abitazione  e il viale di ingresso e i vialetti il resto lasciatelo il terreno libero della pavimentazione, se sono presenti alberatue vanno salvaguardate, così come tutti gli elementi storici.  

  • Realizzazione di una pavimentazione in granello di fiume, con contenimento laterale da realizzarsi con cigliatura in travertino della sezione cm. 25×10. Compresa la stesura, sia a macchina che a mano; la bagnatura e la rullatura meccanica, per dare la pavimentazione finita a perfetta regola d’arte. Esclusa la massicciata e la fondazione, da pagarsi a parte. ( si considera una superficie di 1,00 mq – spessore finito e rullato cm. 5,00)                                                                                                          125,00€/mq

 

 

 

 

 

 

 

Realizzazione di una pavimentazione in pozzolana stabilizzata con calce idrata, con contenimento laterale da realizzarsi con tavola di castagno e/o abete dello spessore di cm. 2,00/3,00, fissata a terra con picchetti in castagno del diam di cm 6,00 e della lunghezza di cm. 80,00, uno ogni 80,00 cm.      € 129,00             

  • Realizzazione di una pavimentazione in misto granulometrico stabilizzato di cava con legante naturale (inerti naturali tipo sabbia di roccia e/o di travertino), con contenimento laterale da realizzarsi con cigliatura in travertino della sezione cm. 25×10

          € 158,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Realizzazione di una pavimentazione in misto granulometrico stabilizzato di cava con legante naturale (inerti naturali tipo sabbia di roccia e/o di travertino), con contenimento laterale da realizzarsi con tavola di castagno e/o abete dello spessore di cm. 2,00/3,00, fissata a terra con picchetti in castagno del diam di cm 6,00 e della lunghezza di cm. 80,00, uno ogni 80,00 cm.              € 85,00
  • Realizzazione di una pavimentazione tipo LEVOCELL o similari, con inerti naturali tipo sabbia di roccia e/o di travertino, opportunamente vagliata ed impastata con idoneo prodotto legante(cementizio e/o resinoso), per mantenere le condizioni di consolidamento e permeabilità nel tempo. A discrezione della D.L., si potrà cambiare la colorazione finale della pavimentazione, con la sostituzione degli inerti nell’impasto. Compresa la stesura, sia a macchina che a mano; la bagnatura e la rullatura meccanica, per dare la pavimentazione finita a perfetta regola d’arte. Esclusa la massicciata e la fondazione, da pagarsi a parte. ( si considera una superficie di 1,00 mq – spessore finito e rullato cm. 15      € 85,00

Pavimentazione per spazi esterni da evitare 

  • autobloccanti 
  • mattonelle

Costo totale sistemazione degli esterni per 500mq 

Mediamente per un intervento di sistemazione degli spazi esterni di un rustico limitandosi allo spazio vivibile intorno alla casa che possiamo ipotizzare di 500 mq considerando vialetti, aree a giardino recinzione, e cancello la spesa stimata va dai 25.000€ -45.000€ .

Pertanto 25.000€ contenendo i costi, 45.00€ inserendo qualche comodità in più quali, illuminazione, cancello motorizzato. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo di realizzazione di una piscina per un casale

Nel caso volgliate poi desiderate destinare il rustico ad attività ricettiva dovrete ipotizzare la realizzazione di una piscina

Il costo chiavi in mano per una piscina interrata in cemento armato, da 20.000 a 35.000 euro in media ;

Il costo chiavi in mano per una piscina interrata a sfioro o a specchio, in media da € 20.000 a € 50.000 ;

Il costo per una piscina naturale, tra € 30.000 e € 60.000 ;

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanto costa ristrutturare un rustico o un casale nel 2024 dopo la bolla del superbonus.

Il costo per il recupero di un casale o un rustico è notevolmente aumentata negli ultimi anni a causa degli aumenti dei prezzi causati dal superbonus, al momento la crescita si è stabilizzata ma non è ancora iniziata la curva discendente.

Facciamo una valutazione speditiva  determinata dalle dimensioni del casale oggetto di recupero. In linea generale maggiori sono i mq su cui si interviene minori sono i costi a mq per l’ intervento.

Quanto costa ristrutturare  un piccolo casale di 30 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 28.500 euro.

Quanto costa ristrutturare  un rustico di 50 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 47000 euro.

Quanto costa ristrutturare  un casale di 80 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 74. 000 euro.

Quanto costa ristrutturare  un casolare di 100 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 93.000 euro.

Quanto costa ristrutturare una masseria di 120 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 105. 000 euro.

Quanto costa ristrutturare un casale di 150 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 135.000 euro.

Quanto costa ristrutturare una cascina di 180 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche prezzo è di 156. 000 euro.

Quanto costa ristrutturare un casale di 200 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 168. 000 euro.

Quanto costa ristrutturare una masseria di 250 mq, prezzo medio a corpo escluse le competenze tecniche è di 200. 000 euro.

Questi sono i costi medi di ristrutturazione per un rustico, casale o masseria.

Quanto costa la ristrutturazione di una cucina o  un bagno per un casale

Vediamo nello specifico il costo medio per singolo intervento.

 

 

Il lavoro di preparazione dell’intervento pulizia, estirpazioni rovi erbacce per un casale  varia dalla dimensione della struttura su cui si interviene e può variare dai dai 500€ ai 2500 €;

Il lavoro di demolizione varia dai 10€/mq ai 70€/mq;

Le opere murarie vanno dagli 8€/mq ai 20€/mq;

L’impianto idraulico va dagli 8€/mq ai 20€/mq;

L’impianto elettrico va dagli 500€  ai 5000€;

La pittura degli interni va 5€/mq ai 15€/mq;

L’isolamento va dai 10€/mq ai 85€/mq;

La ristrutturazione della cucina di un casale va 3500€/mq ai 15000€/mq;

La ristrutturazione del bagno di un casale va 3000 € ai 1000€;

A quanto ammontano le competenze tecniche per ristrutturare un rustico o casolare

 

Le competenze tecniche per recupero di un rustico o di un casolare variano in base alle difficoltà tecniche e alle figure tecniche necessarie per l’intervento di recupero. In genere sono necessari 2/3 figure professionali, l’architetto per tutta la parte architettonica ( inserimento nel paesaggio, studio planivolumetrico distribuzione interna  e interior design) e l’ingegnere (che si occupa dei rinforzi strutturali). Il termotecnico che si occupa della parte impiantisca . L’incidenza delle competenze tecniche si aggira tra il 15% e il 20% del costo totale della ristrutturazione.

Facciamo un esempio per la ristrutturazione di un casale di 200 mq ipotizzando un costo di ristrutturazione di 168.00 euro le competenze tecniche variano tra i 25.000€ e i 33.600€. Tale oscillazione è determinata  dalla complessità dell’intervento e dai servizi richiesti dal committente.

 

Stima costo ristrutturazione casolari e rustici  al mq chiavi in mano per il 2024

Costo medio di ristrutturazione di un casolare si attesta intorno ai 1.000 – 1.200 €/mq.

Le variabili  da tenere in considerazioni per la ristrutturazione di un casale sono molte e il costo può oscillare da un minimo di 600€/mq  per un casale in ottimo stato ai 1600€/mq per un casale in pessimo stato di conservazione.

1. Casolare in pessimo stato 

Costo ristrutturazione  1400-1600 mq +iva

2. Casolare in cattive condizioni.

Costo ristrutturazione  1200-1350 mq +iva

4. Casolare in buono stato.

Costo ristrutturazione  800-1100 mq +iva

5. Casolare in ottimo stato.

Costo ristrutturazione  600-750 mq +iva

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Progettazione online per ristrutturare rustici e casali

 

 

 

 

 

 

I consigli degli esperti per recuperare un casale agricolo.

La sulla base della nostra esperienza possiamo dire senza ombra di dubbio che alla base di un buon recupero vi è l’organizzazione, l’organizzazione nel recupero di un casale è tutto. Pertanto bisogna avere un quadro chiaro sull’uso del casolare, sulle sue possibile declinazioni e non ultimo le possibili fonte di reddito che il casale può generare.

La prima cosa è dotarsi di una base progettuale, non è necessario avere un progetto dettagliato, ma mettere su carta le vostre idee e ipotizzare  2/3 variabili.  Questo prima ancora di aver dato inizio con alla pulizia del casale. In alcuni casi tali ipotesi progettuali andrebbero realizzate ancor prima di acquistare il casale. In ogni caso va fatta prima di effettuare qualsiasi intervento. La banale pulizia del terreno, ha un costo, e magari dopo di aver investito denari per la pulizia di tutto il terreno,  vi rendete conto che tale pulizia non andava fatta in quel punto ma era  necessaria e urgente in un altro settore della tenuta . Questo è un esempio di  come una mancata pianificazione può far sprecare denaro.

Ogni scelta va vagliata con cura e solo una base progettuale vi può guidare ed evitare inutili spreco di risorse. Per il recupero dei casali e strutture antiche, l’unica figura qualificata a cui affidarsi prescritta dalla norma di settore è l’architetto, che ha  le competenze necessarie, e la sensibilità per intervenire su manufatti storici. Quando si interviene sulla parti strutturali significative diviene necessario il supporto di uno strutturista. Nel caso di rilievi e operazioni catastali ci si può rivolgere ad un geometra.

Come contenere i costi nella ristrutturazione di un rustico.

Nel caso il vostro casale è ubicato a molta distanza dalla vostra residenza e volete contenere i costi, potete scegliere un tecnico generico  del posto, un geometra,  che si occuperà di fare i rilievi e di interfacciarsi con l’ufficio tecnico comunale  supportato  dal nostro servizio di progettazione online rustici e casali. In grado di fornirvi tutti i servizi necessari, per trarre il massimo dalla vostra struttura, (progettazione di massima, sviluppo delle alternative progettuali, organizzazione degli spazi esterni, interior design della struttura, sviluppo dell’offerta turistica). Un ultima raccomandazione i casali, i rustici, le masserie, sono una memoria storica, arricchiscono il paesaggio, trattiamoli con cura e rispetto. Un casale una masseria recuperata con gusto e con attenzione è sempre molto ricercata dagli investitori, il suo  valore di mercato cresce con il passare del tempo  in misura proporzionale alla qualità del progetto di recupero, un casale sottoposto a un intervento improvvisato perde il suo valore e diventa anche difficile da rivendere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ristrutturazione rustico incentivi. 

Chiariamo subito una domanda che ci viene posta, la ristrutturazione delle case rurali, rustici, casali ecc.  può essere agevolata con la detrazione del 50%? Spesso sorge questa domanda legittima, ho una casa accatastata come come fabbricato rurale, l’immobile a fine lavori sarà utilizzato come abitazione posso accedere alla detrazione del 50%?

L’Agenzia delle entrate ha spiegato che gli interventi di ristrutturazione edilizia sono volti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
Per questi interventi, anche se eseguiti su un immobile non residenziale – si legge nella risposta – è possibile usufruire del bonus ristrutturazioni, cioè della detrazione d’imposta del 50%.
 
Per ottenere il bonus ristrutturazioni, oltre a tutti i requisiti previsti dalle norme sulla detrazione fiscale, è necessario che nel titolo abilitativo sia indicato esplicitamente che i lavori di ristrutturazione comporteranno il cambio di destinazione d’uso dell’immobile da rurale ad abitativo.

Ristrutturazione di un rustico detrazione del 50% spetta per i seguenti interventi.

Interventi di Manutenzione Straordinaria

Si tratta degli interventi e delle modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, purché non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso. Rientrano tra gli interventi di manutenzione straordinaria anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere, anche se comportano la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico, a condizione che non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso. Tra questi si possono detrarre:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • interventi finalizzati al risparmio energetico
  • recinzione dell’area privata
  • costruzione di scale interne

Restauro e risanamento conservativo

Si tratta di tutte le opere che mirano a conservare l’immobile e ad assicurarne la funzionalità. Esempi di interventi di restauro e risanamento conservativo sono:

  • interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado
  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
  • apertura di finestre per aerazione dei locali.

Ristrutturazione edilizia

Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono quelli possono portare a un fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente. Tra questi possiamo detrarre:

  • demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente
  • modifica della facciata
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
  • apertura di nuove porte e finestre
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

Ristrutturazione rustico, le regole tassative per non perdere le detrazioni?

In base al Decreto interministeriale 18 febbraio 1998, n. 41, che stabilisce le procedure da seguire i soggetti che intendono avvalersi delle agevolazioni devono:

  • indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione e a conservare ed esibire a richiesta degli uffici i documenti richiesti;
  • comunicare preventivamente all’ASL territorialmente competente, mediante raccomandata, la data di inizio dei lavori;
  • conservare ed esibire le fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute;
  • pagare le spese detraibili mediante bonifico bancario (bonifico parlante) in cui siano specificati causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA, oppure il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

I vantaggi di acquistare un rudere a poco prezzo

L’acquisto di un rudere può diventare un vero e proprio investimento, in primis perché grazie alle agevolazioni fiscali è possibile riuscire ad acquistarli ad un prezzo davvero basso. Queste strutture possono poi essere sfruttate davvero in moltissimi modi, non solo come abitazioni private, ma per esempio anche come un vero e proprio business. Si basti pensare che tantissimi ruderi sono stati ristrutturati per diventare poi degli agriturismi o anche B&B. In questo modo si potrebbe avviare un business molto redditizio investendo una quota iniziale minima, che vada a coprire le spese minime e usufruendo anche di tutti gli aiuti fiscali previsti.

Nel nostro paese esistono molte zone che stanno incentivando gli abitanti, ed anche coloro che abitano altrove, ad acquistare i ruderi abbandonati, così da favorire un processo di rivalutazione del territorio

Come acquisire un rustico a costo zero

Acquisire un rustico con costi quasi nulli può avvenire attraverso l’usucapione ,questa è una pratica consentita dalla legislazione italiana anche se non è proprio piacevole per chi poi si trova privato del bene. Questa pratica è consentita quando il legittimo proprietario del rustico o del casale non si prende cura del fabbricati, ed incarica un terzo di avere cura della sua proprietà. Questa persona nel momento in cui decide di gestire ed occuparsi della manutenzione della struttura . Dopo 20 anni in cui un immobile è gestito da un terzo soggetto tramite l’usucapione può avvenire il passaggio di proprietà, purché vengano rispettate queste condizioni:

  • il possesso del rudere deve essere pacifico e non clandestino;
  • sono trascorsi venti anni consecutivi dal momento in cui il legittimo proprietario ha abbandonato la struttura;
  • nel corso dei 20 anni il proprietario non deve aver mai interferito con la gestione dell’immobile.

Quando vi sono  queste condizioni  è possibile eseguire il passaggio di proprietà, affidandosi ad un giudice che dovrà stipulare il nuovo atto notarile trasferendo la nuova proprietà an che nei registri pubblici.

Che cosa è un rustico?

La parola rustico deriva dal latina rus, che significa campagna. Pertanto con la parola rustico vanno comprese tutte quelle abitazioni situate in campagna e qualche modo legate originariamente alla gestione del terreno circostante. In italia ogni regione gli ha dato un nome diverso con caratteristiche a volte peculiari che si sono andate definendo in rapporto alla particolare coltura agricola o allevamento presente nell’area.

Vediamone alcune:

Masseria

masserìa (ant. o region. massarìa) s. f. [der. di massaiomassaro]. – 1. L’azienda rurale diretta da un contadino (massaro) secondo il contratto di colonìa parziaria. Più in generale La masseria ) è un insieme di edifici rurali adibiti ad abitazioni, deposito di prodotti agricoli, ricovero animali e supporto per i proprietari di aziende agricole tipiche dell’Italia meridionale. Il termine deriva dalla parola massàro o massàio, ovvero il fattore della masseria.

 

Masseria pugliese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barchessa

La barchessabarcòn o barco è un edificio rurale di servizio, tipico dell’architettura della villa veneta, destinato a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo lo spazio del corpo centrale della villa, riservato ai proprietari, da quello dei contadini. Di norma le barchesse erano caratterizzate da una struttura porticata ad alte arcate a tutto sesto ed adibite ai servizi: dalle cucine, alle abitazioni dei contadini, alle stalle e agli annessi rustici (rimessa per arnesi agricoli, magazzino per scorte alimentari ed altro

 

Barchessa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maso

Proprietà fondiaria delle zone alpine orientali che comprende il podere, la casa colonica, l’allevamento del bestiame e le attrezzature agricole.

 

 

 

 

Stazzo

Lo stazzo (dal latino statio, stazione, luogo di sosta) è un insediamento rurale tipico, presente nel nord della Sardegna, dove in Gallura è conosciuto come lu stazzu, in Corsica e, seppur con utilizzi diversi, anche nel meridione d’ItaliaAbruzzo compreso

 

 

 

 

 

 

 

 

Cascina

La cascina a corte, o più semplicemente cascina[1] (in lingua piemontese: cassin-a, /kaˈsiŋa/[2]), è una struttura agricola tipica della Pianura Padana lombarda e in parte piemontese ed emiliana, dove si usa prevalentemente il termine di corte colonica.

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